Polignano a Mare

Origine dei trulli

Curiosità: qual è l'origine dei famosi trulli pugliesi?

I trulli, che tanto destano interesse in migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, desiderosi di trascorrervi una vacanza di relax o anche solo di visitarli per portare via una foto ricordo, possiedono in realtà una storia millenaria.

I trulli, diffusi fra le popolazioni messapiche che abitarono la Puglia centrale dal secolo VIII fino all'arrivo dei Romani, discendono direttamente, anche nel nome, dalle tholos (dal greco, cupole) micenee, probabilmente introdotte dai mercanti e navigatori che nella metà del secondo millennio avanti Cristo approdarono sulla costa tarantina.

Ancor più interessante però si rivela la loro storia ''moderna''. Si narra che queste dimore, oggi molto spesso eleganti resort di charme, rispondessero a specifiche esigenze sociali.

La proliferazione dei trulli nella zona di Alberobello e nella vicina Valle d'Itria, a partire dalla fine del Quattrocento, fu la conseguenza dell'imposizione fiscale sulle nuove costruzioni da parte dei vicerè del Regno di Napoli. I nobili proprietari dei fondi, infatti, per cercare di eludere le tasse sulle nuove costruzioni facevano costruire agli agricoltori locali, sulle terre da coltivare loro concesse, strutture rigorosamente provvisorie erette in maniera grossolana, affinché, in vista di un'ispezione, potessero essere velocemente demolite e successivamente rimesse in piedi. Era sufficiente tirar via la pietra principale, detta chiave di volta, perché il trullo implodesse su se stesso trasformandosi in un cumulo di pietre.

Solo con l'abolizione dei vincoli feudali su queste terre alla fine del '700, i trulli, fino ad allora costruiti senza malta e con un'unica apertura all'ingresso, divennero più solidi e duraturi tanto da essere sopravvisuti ai giorni nostri.

A prescindere dalla loro più o meno bizzarra origine, ad oggi ciò che ci colpisce e ci ammalia è il loro biancore abbagliante. La loro scintillante bellezza si può ammirare non solo ad Alberobello, che, con i suoi Trulli, è uno dei 50 siti italiani inseriti dall’Unesco nella World Heritage List, ma anche nello scenario spettacolare della Valle D'Itria e della Costa dei Trulli (Monopoli, Capitolo, Polignano a Mare) dove sono diffusi a migliaia capillarmente. Ed in questo ambiente armonico, da un punto di vista naturale e paesaggistico, i trulli da monumenti ritornano al loro originario ruolo di componenti essenziali di edilizia rurale in un territorio tipicamente agricolo.

Il nostro consiglio è di percorrere questo magico territorio perdendovi tra le sue strade, spesso sinuose, strette, solitarie, orlate dai tipici muretti a secco e lasciarvi sorprendere dai trulli che con i loro bianchi pinnacoli spuntano sopra mandorli e noci.

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